di Flavio Fedrella
Bei tempi quelli . Solita frase fatta . ma per il baseball a Ronchi quelli erano davvero momenti entusiasmanti . Tutte la cittadina , e non solo , seguiva questo fenomeno sportivo che in una decina d’anni lo aveva portato ai vertici nazionali . le strade , i cortili , i campi pullulavano di ragazzi e ragazze con guanti e mazze . Accanto a casa mia , per esempio, vi era un appezzamento di terreno coltivato a frumento ( ora c’è una schiera di condomini e villette …. ) , ebbene il giorno seguente che il contadino aveva mietuto il raccolto erano già state tracciate le linee di foul , posti i sacchetti delle basi e montata una rudimentale rete di protezione dietro casabase. E via a giocare tutta l’estate … sempre se non interveniva il contadino a vantare i propri diritti ed imporci di smantellare , ma tanto domani si rimontava tutto …
Siamo alla fine degli anni sessanta del secolo scorso e a Ronchi la gioventù nella stragrande maggioranza mangiava pane e baseball. La nostra classe delle medie ( classe d’oro come vedremo ) non era esente. In quel inizio 1969 il mitico Alessandro “Bocia” Bortolotti ( un po’ più anziano ma ancora con noi per un paio di K rimediati nel suo corso di studi … ) già giocatore rodato ed in odore di fama sulla terra rossa , ci accompagnò su quel terreno che di lì a poco doveva diventare lo stadio Gaspardis . In quell’anno non tutti tra noi giocavano in squadra ed essere lì , calcare quell’erba era una cosa davvero magica . Veramente Bocia ci portò all’estrema sinistra dove ora si posizione l’esterno sinistro , indicandoci che lì sorgerà casabase , in realtà qualche mese dopo il campo verrà inaugurato con le posizioni diametralmente opposte … dettagli.
Quell’anno la nostra classe fu veramente d’oro perché vincemmo di gran carriera i Giochi della Gioventù regionali , guidati sul monta di lancio da un talentuoso Mario Malaroda che di lì a poco diventerà una star , sula scia di quel Dario Bazzarini , di qualche ano più vecchio, che si stava già affermando.
Ma non finiva qui perché questa classe andò a formare l’ossatura della squadra allievi dei Black Panthers che nel 1970 , condotta da Giaguaro Miani e “Oce” Giorgio Trevisan ,arrivò seconda alle finali nazionali allievi ( battuta in finale dal Nettuno ) e l’anno successivo andò addirittura a vincere il titolo a Parma.
Voglio qui ricordare coloro che vestirono così gloriosamente quella casacca in tali anni : oltre al già citato Mario Malaroda , Flavio Papa (RIP) , Ermanno Soranzio , Roberto Fontanot , Alfio Scarpa, Fabio Pacor (RIP) , Roberto Fava . Ma anche coloro che approdarono su altre sponde viciniori (leggi Redipuglia) : Paolo Tonzar, Giannantonio Fabris, Armando Fucci, Fabio Zimolo. Menzione a parte per il “veterano” Bocia Bortolotti.
E lo scrivente ? Beh io ebbi l’onore , molto indegnamente con ogni probabilità , di vestire la divisa della gloriosa seconda squadra locale ( non dimentichiamo che in quel periodo esistevano in loco quattro squadre di baseball ed una di softball ) : il Ronchi B.C.
…. Sono questi ricordi che si trascinano nel tempo , ma mi piace pensare che certi entusiasmi , stimoli siano ancora presenti nei ragazzi che si affacciano nel mondo del nostro sport. E mi conforta vedere quanti molto più piccoli di quello che eravamo noi all’inizio , si impegnano con guanti e mazze . E ancora quanti , tutti assieme nella nostra terra o più lontano , portano alto il nome di Ronchi nel baseball.
FRED